In un contesto sempre più pessimistico, in cui la realtà e il futuro ci vengono tratteggiati a tinte fosche con ampio uso di termini quali siccità, esaurimento delle risorse naturali, effetto serra, materiali inquinanti e rifiuti, la soluzione esiste già e si trova disponibile in natura: stiamo ovviamente parlando del legno. Dobbiamo pensare ad alberi e foreste come fonti di materia prima alternative a piattaforme petrolifere e miniere di carbone.
La maggior parte delle foreste europee siano gestite in modo sostenibile per la produzione di legno per il settore manufatturiero: quando un albero viene abbattuto viene sostituito con un altro.
La buona notizia è l’espansione delle aree forestali europee, che crescono di circa 5000 km2 ogni anno, in controtendenza rispetto al fenomeno della deforestazione globale.
Gli alberi assorbono naturalmente l’anidride carbonica presente nell’atmosfera, trattenendola nei tronchi e di conseguenza nei prodotti del legno: l’utilizzo del legno a fini costruttivi ha come conseguenza una riduzione dell’effetto serra.
Persino l’eliminazione dei prodotti in legno porta dei vantaggi: il legno che ha fine vita può essere bruciato, ed essendo un materiale che conserva energia emette la stessa quantità di CO2 che l’albero da cui proviene ha utilizzato per crescere. L’uso del legno in alternativa a petrolio, gas e olio ci permette di eliminare rifiuti, ridurre le emissioni di CO2 e di vivere in un clima più sano.
Il legno, autentico dono geniale della natura, è ecologico e sostenibile perché è una risorsa che cresce e si rinnova e produce energia pulita anziché rifiuti: per nessun’altra materia prima – gas, metallo, plastica, cemento, petrolio – si può affermare altrettanto.